Un buon modo per limare la sofferenza delle proprie presunte mancanze spesso è fare il possibile per illuminare i propri punti di forza.
Ciò non sarebbe un problema se, tutti presi dall’affermazione del sé migliore che si pensa di saper reperire, non ci si scordasse che anche chi ci sta accanto ha peculiarità tutte sue e spesso più forti proprio laddove le nostre sono più latitanti. Cosi accade al simpatico leone, Gedeone, che ha un punto debole e trova nell’ostentazione di alcuni dei suoi restanti punti forti la migliore delle soluzioni al suo latitante senso di inadeguatezza.
Ma Gedeone oltre alla scarsa propensione al ruggito ha una scarsa, per non dire pressoché nulla, propensione all’osservazione, indi decide di sferrare l’ attacco alla sua mancanza boriandosi delle sue capacità con i suoi amici. Più e più volte.
Ma l’ amicizia si sa è potente laddove ci forgia ed al contempo ci investe della sincera preoccupazione (sebbene a volte stizzita) di prenderci cura dei nostri amici, così come una mano lava l’ altra così due amici divengono complementari nella loro crescita.
Ci penserà, capofila degli animali della savana e amici di Gedeone, l’elefante Giuseppone a tessere una trama tenera di insegnamento-reprimenda per ricondurre Gedeone alla coscienza delle sue capacità.
L’illustrazione di Stefan Turk ha un tratto immediato e sposta la tenerezza dall’occhio al montaggio testo/immagine, entrambe potrebbero vivere autonomamente ma verrebbero private dell’atmosfera di innocenza che di base conserva il modo animale davanti a quello umano; il colore, diversamente da moltissimi albi ambientati nella savana, non racconta sempre il sole ma sfiorando agilmente i toni più scuri, a volte addirittura la cupezza, permette di focalizzarsi sul particolare interiore, si sottolinea dunque e non si offusca.
Ivano Porpora, autore dalle mille risorse letterarie, crea un testo semplice capace di mostrarsi attraverso se stesso senza distrarsi in stranezze lessicali che potrebbero coprire il significante, insomma ogni cosa al suo posto con un dolce e imbarazzato umorismo come di chi cerca il suo di posto, questo il Gedeone che la trama ci restituisce.
Un libro che può fare il paio con “La cosa più importante” di A. Abbatiello (Fatatrac) per costituire un dittico sensibilizzante che cresce con il lettore, non “piccolo lettore” perché l’età non conta nell’ambito della coscienza e conoscenza rispetto a sé e rispetto all’altro.
Buona lettura! Manu libreria Meister & Co