Intervista a Emanuela Nava

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Emanuela Nava è nata a Milano dove vive e lavora. Ha pubblicato numerosi libri e ha lavorato per 5 anni nell’equipe dell’Albero azzurro, il programma Rai per i più piccoli.

 

Com’è nata la sua passione per la lettura e la scrittura per l’infanzia?
Non è facile rispondere. Credo però di poter dire che la letteratura per l’infanzia sia per tutti, ma che, al contrario della letteratura solo per adulti, abbia la capacità di parlare meglio per simboli e di giungere più facilmente all’inconscio del lettore.

La lettura è un processo che riguarda l’apprendimento. Scrivere bei libri non basta a stimolare il piacere della lettura. Quali sono secondo Lei, in base alla sua esperienza, le migliori strategie per favorirla?
Credo che si legga volentieri ciò che ci meraviglia e ci trasforma, ciò che ci nostra quello che c’era, ma non sapevamo che esistesse. E quindi importante che ogni lettore scelga i suoi libri. Rimanderei al decalogo di Pennac.

Quali sono invece gli errori più tipici che commettono gli educatori nel tentativo di invogliare i giovani alla lettura?
Cercando di educare, appunto, nel senso tradizionale del termine. Ma educare (es ducere) significa invece condurre alla luce la parte migliore di una persona. Un libro, se è stato scelto dal lettore, può parlare alla parte più profonda di noi stessi. Può sostituire ai molti bla bla “educativi” una visione più universale e nello tesso tempo più intima della vita. Insomma, agire anche per vie persino misteriose, ma molto più efficaci delle solite lunghe e noiose spiegazioni che propinano spesso gli adulti ai ragazzi.

Secondo Lei, i nuova media rappresentano un ostacolo o un’opportunità?
Ogni persona è un mondo a parte, non ci sono formule precostituite che vadano bene per tutti. Conosco grandi lettori che sono anche grandi giocatori di video giochi. Una volta c’era solo la Tv, ora ci sono gli smart phone, certo più invasivi. Ma un lettore che abbia provato non solo il piacere, ma anche e soprattutto il conforto della lettura, non vi rinuncerà molto facilmente.

Lei ha partecipato a Crescere Leggendo, che idea si è fatta di questo progetto?
Grazie per avermi invitato. Ho conosciuto insegnanti e bibliotecari molto preparati e motivati, tutti dalla parte dei bambini.